Archivi giornalieri: 31 Marzo 2020


SETTIMANA SANTA PASQUA 2020

Auguri di Pasqua 2020 del Parroco
Arcangelo custode:vetrata di Silvia Bugari
Collegiata S. Stefano

«Perché avete paura? Non avete ancora fede?». (Marco 4,35-41) h

Signore, ci rivolgi un appello, un appello alla fede. Che non è tanto credere che Tu esista, ma venire a Te e fidarsi di Te. In questa Quaresima risuona il tuo appello urgente: “Convertitevi”, «ritornate a me con tutto il cuore» (Gl 2,12). Ci chiami a cogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta.

Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri… Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti. La preghiera e il servizio silenzioso: sono le nostre armi vincenti… Il Signore ci interpella e, in mezzo alla nostra tempesta, ci invita a risvegliare e attivare la solidarietà e la speranza capaci di dare solidità, sostegno e significato a queste ore in cui tutto sembra naufragare. Il Signore si risveglia per risvegliare e ravvivare la nostra fede pasquale…

Abbiamo un’ancora: nella sua croce siamo stati salvati.

Abbiamo un timone: nella sua croce siamo stati riscattati.

Abbiamo una speranza: nella sua croce siamo stati risanati e abbracciati affinché niente e nessuno ci separi dal suo amore redentore. In mezzo all’isolamento nel quale stiamo patendo la mancanza degli affetti e degli incontri, sperimentando la mancanza di tante cose, ascoltiamo ancora una volta l’annuncio che ci salva:

è risorto e vive accanto a noi… Non spegniamo la fiammella smorta (cfr Is 42,3), che mai si ammala, e lasciamo che riaccenda la speranza”. (Papa Francesco, Omelia, Sagrato Basilica di S. Pietro, 27 marzo 2020).


VI INVITO A COLLEGARVI CON LE CELEBRAZIONI DIOCESANE, DISPONIBILI su E’ TV MARCHE canale 12 e sulla rete , DIGITANDO:

è tv marche.

anche le palme sono benedette in casa, collegandosi alle celebrazioni parrocchiali, diocesane, nazionali.

Viviamo una settimana santa diversa dagli altri anni: questo ci aiuta ad apprezzare di più quello che viviamo ogni anno !

Celebrazioni in Cattedrale presiedute dall’Arcivescovo trasmesse in diretta televisiva su èTV Marche canale 12

Giovedì Santo Alle ore 17.00 l’Arcivescovo presiede, in Cattedrale, la celebrazione della S. Messa nella Cena del Signore, che verrà trasmessa in diretta su èTV Marche canale 12

Venerdì Santo Alle ore 17.00 l’Arcivescovo presiede, in Cattedrale, la solenne Celebrazione della Passione del Signore che verrà trasmessa in diretta su èTV Marche canale 12.

Letture nella DOMENICA DELLE PALME:

Isaia 50,4–7; Salmo 21; Filippesi 2,6–11; Matteo 26,14–27,66

In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù. […]

Entriamo in un tempo che ci fa pensosi. «Tutti gli uomini vanno a Dio nella loro sofferenza, piangono per aiuto, chiedono felicità e pane, salvezza dalla malattia, dalla morte. Così fanno tutti, tutti, cristiani e pagani… Uomini vanno a Dio nella sua sofferenza, lo trovano povero, oltraggiato, senza tetto né pane, consunto… I cristiani stanno vicino a Dio nella sua sofferenza» (D. Bonhoeffer). Quella sofferenza che allora bruciò nella passione di Gesù e oggi brucia nelle croci innumerevoli dove Cristo è ancora crocifisso nei suoi fratelli. Questa è la settimana della suprema vicinanza, vi entriamo come cercatori d’oro.

Anche isolati nelle loro case, i cristiani stanno vicino, sono in empatia vicini alla sofferenza di quanti chiedono vita, salute, pane, conforto; vicini come rabdomanti di dolore e di amore. E dove respirano meglio è la croce. Guardo il Calvario, e vedo un uomo nudo, inchiodato e morente. Un uomo con le braccia spalancate in un abbraccio che non rinnegherà mai. Un uomo che non chiede niente per sé, non grida da lì in cima: ricordatemi, cercate di capire, difendetemi… Si dimentica di chiedere aiuto per sè…, si preoccupa di chi gli muore a fianco: oggi, con me, sarai nel paradiso.

Fondamento della fede cristiana è la cosa più bella del mondo: un atto di amore totale. La suprema bellezza della storia è quella accaduta fuori Gerusalemme, sulla collina, dove il Figlio di Dio si lascia inchiodare, povero e nudo come un verme nel vento, per morire d’amore. La croce è l’innesto del cielo dentro la terra, il punto dove un amore eterno penetra nel tempo come una goccia di fuoco, e divampa. E scrive il suo racconto con l’alfabeto delle ferite, l’unico che non inganna. Da qui la commozione, lo stupore, l’innamoramento. Dopo duemila anni sentiamo anche noi come le donne, il centurione, il ladro, che nella Croce sta la suprema attrazione di Dio. So anche di non capire.

Ma alla fine mi convince non un ragionamento sottile, ma l’eloquenza del cuore: «Perché la croce/ il sorriso/ la pena inumana ?/ Credimi/ è così semplice/ quando si ama» (J. Twardowski). Tu che hai salvato gli altri, salva te stesso, se sei il Cristo. Lo dicono tutti, capi, soldati, il ladro: fa’ un miracolo, conquistaci, imponiti, scendi dalla croce, e ti crederemo. Qualsiasi uomo, qualsiasi re, potendolo, scenderebbe dalla croce. Lui, no.

Solo un Dio non scende dal legno (D.M. Turoldo), il nostro Dio. Perché i suoi figli non ne possono scendere. Io cercatore trovo qui la vicinanza assoluta: di Dio a me, di me a Dio; sulla croce trema quella passione di comunione che ha la forza di far tremare la pietra di ogni nostro sepolcro e di farvi entrare il respiro del mattino.

Ermes Ronchi
Avvenire

“…Il Signore non scende dalla croce… ma vi muore per amor nostro..”
Collegiata S. Stefano:Vetrata-mosaico nell’abside

V

ORIENTAMENTI DIOCESANI PER LA SETTIMANA SANTA inviati dall’ Arcivescovo Angelo

Ai Presbiteri , Ai Diaconi, ai Religiosi, alle Religiose e a tutto il Popolo di Dio Arcidiocesi di Ancona-Osimo

Carissimi, ci apprestiamo a vivere la Settimana Santa in una situazione di emergenza sanitaria mondiale a motivo della pandemia del Covid-19 senza poter vivere comunitariamente le celebrazioni pasquali, questo ci rattrista e ci dà tanta sofferenza, ma dobbiamo accogliere la strada che la Provvidenza ci indica. Vivremo pertanto la Pasqua anzitutto nelle nostre case con l’ascolto della parola di Dio e la ricchezza dei simboli celebrati nella Chiesa domestica. Saranno le nostre abitazioni il tempio in cui celebrare la fede: come avveniva nelle case dei primi cristiani. Tanti seguiranno le celebrazioni dalla televisione, dal monitor del computer, dall’IPad, dallo smartphone, strumenti diventati in questo periodo “piccole cappelle digitali”. Papa Francesco ha rivolto alla Chiesa e al mondo intero, nel momento di preghiera che ha presieduto sul sagrato della Basilica di San Pietro, lo scorso venerdì 27 marzo, parole profetiche che invito me e voi a custodire e a far risuonare nei nostri cuori con tutta la loro forza di consolazione e di speranza:

«Perché avete paura? Non avete ancora fede?». Signore, ci rivolgi un appello, un appello alla fede. Che non è tanto credere che Tu esista, ma venire a Te e fidarsi di Te. In questa Quaresima risuona il tuo appello urgente: “Convertitevi”, «ritornate a me con tutto il cuore» (Gl 2,12). Ci chiami a cogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta. Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri… Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti. La preghiera e il servizio silenzioso: sono le nostre armi vincenti… Il Signore ci interpella e, in mezzo alla nostra tempesta, ci invita a risvegliare e attivare la solidarietà e la speranza capaci di dare solidità, sostegno e significato a queste ore in cui tutto sembra naufragare. Il Signore si risveglia per risvegliare e ravvivare la nostra fede pasquale… Abbiamo un’ancora: nella sua croce siamo stati salvati. Abbiamo un timone: nella sua croce siamo stati riscattati. Abbiamo una speranza: nella sua croce siamo stati risanati e abbracciati affinché niente e nessuno ci separi dal suo amore redentore. In mezzo all’isolamento nel quale stiamo patendo la mancanza degli affetti e degli incontri, sperimentando la mancanza di tante cose, ascoltiamo ancora una volta l’annuncio che ci salva: è risorto e vive accanto a noi… Non spegniamo la fiammella smorta (cfr Is 42,3), che mai si ammala, e lasciamo che riaccenda la speranza”. (Papa Francesco, Omelia, Sagrato Basilica di S. Pietro, 27 marzo 2020).

In considerazione di quanto sopra esposto, poiché la data della Pasqua non può essere posticipata, dispongo quanto segue:

1. Perdurando le misure restrittive in atto, che riguardano gli assembramenti e i movimenti delle persone, ci apprestiamo a celebrare la Settimana Santa in una modalità tutta particolare. La S. Sede e la CEI hanno disposto che, non potendo spostare la data della Pasqua, i Vescovi e i Presbiteri celebrino comunque i riti che la precedono in luoghi idonei, senza concorso di popolo e, se possibile, evitando concelebrazioni.

2. Pertanto le solenni celebrazioni Liturgiche previste dal Messale Romano per la Domenica delle Palme e il Triduo Pasquale dovranno svolgersi nelle chiese, a porte chiuse, con il minimo di presenze necessarie ad una degna celebrazione. Oltre il presidente e il diacono, sia presente solo chi svolge i vari compiti liturgici, ribadendo l’obbligatorietà che siano rispettate tutte le misure sanitarie, a partire dalla distanza fisica tra i partecipanti.

3. I fedeli, adeguatamente informati dell’ora dell’inizio delle celebrazioni, sono invitati a partecipare devotamente alle medesime in modo che possano unirsi in preghiera, dalle proprie abitazioni, in spirito di comunione ecclesiale. Tutti i fedeli sono invitati da casa a collegarsi alle celebrazioni dell’Arcivescovo o della propria comunità, che verranno trasmesse attraverso la televisione o gli altri mezzi di comunicazione. A tutti si raccomanda di avere maggior cura, in questi giorni, dei momenti di preghiera personale e familiare. A questo scopo saranno predisposti sussidi specifici a cura dell’Ufficio liturgico diocesano che si trovano sul sito: www.diocesi.ancona.it

4. Resta in vigore l’attuale disposizione dell’autorità civile per la quale, nonostante siano sospese le celebrazioni delle messe e degli altri riti religiosi con la partecipazione dei fedeli, sono consentiti l’apertura e l’accesso dei fedeli ai luoghi di culto, purché si evitino assembramenti e si assicuri la distanza di sicurezza tra i presenti.

5. Sarà più difficile per molti quest’anno accostarsi come di consueto al sacramento della Confessione prima di Pasqua. Tuttavia nella misura del possibile, con gli accorgimenti prescritti (spazio aperto, distanza di almeno un metro, ricorso alla mascherina) sarà cosa buona e lodevole per chi può accostarsi alla confessione sacramentale.

6. Il “caso di necessità” si ravvisa quando vi sia pericolo di vita, oppure quando, per timore di contagio o altri motivi, è impossibile avvicinare l’ammalato, o mantenere la necessaria riservatezza. In ogni caso l’assoluzione deve essere data dal sacerdote presente di persona e deve essere udibile, anche a distanza, da chi riceve il sacramento.

7. Si ricordi ai fedeli la necessità – superata l’emergenza – di confessare i peccati gravi che sono stati assolti senza poter fare la confessione individuale. I sacerdoti che dovessero ricorrere all’ assoluzione generale, ne informino l’Arcivescovo.

8. Qualora non sia possibile ricorrere all’assoluzione sacramentale, si ricordi a tutti la dottrina generale per la quale, nell’impossibilità di accostarsi al confessore, anche il solo proposito di ricevere appena possibile l’assoluzione sacramentale, accompagnato da una preghiera di pentimento (il Confesso a Dio onnipotente, l’Atto di dolore, l’invocazione “Agnello di Dio che togli i peccati del mondo abbi pietà di me”) ottiene il perdono dei peccati commessi, anche gravi, e la riconciliazione con Dio.

9. Gli ammalati in isolamento possono avere contatto solo con il personale sanitario. Il cappellano può accedere con gli appositi ausili sanitari. Qualora se ne ravvisi l’opportunità, il cappellano dell’ospedale può dare a qualcuno del personale sanitario giudicato idoneo, la facoltà di portare la SS.ma Eucaristia agli ammalati che la chiedano.

11. La Messa crismale date le attuali limitazioni viene trasferita ad una data successiva alla Pasqua. Si ricorda che, in caso di necessità, in cattedrale è disponibile l’olio degli infermi benedetto lo scorso anno.

12. Messa in Coena Domini. Alle ore 17.00 l’Arcivescovo celebra, in Cattedrale, la Messa nella Cena del Signore che verrà trasmessa in diretta su èTV Marche canale 12

Nelle altre chiese si può celebrare con le restrizioni prescritte. Si omette la lavanda dei piedi e la processione al termine della celebrazione. Il Santissimo Sacramento viene riposto nel Tabernacolo senza adorazione solenne. Non vengono allestiti altari per la reposizione, né si incoraggiano le visite consuete e le veglie di adorazione. In questo giorno, in via straordinaria, è concessa ai singoli presbiteri la facoltà di celebrare la S. Messa nella Cena del Signore in luogo adatto, senza concorso di popolo. I presbiteri che non hanno la possibilità di celebrare la Santa messa celebreranno – in alternativa – i Vespri.

13. Venerdi Santo: È giorno di digiuno e di astinenza dalla carne. Alle ore 17.00 l’Arcivescovo presiede, in Cattedrale, la solenne Celebrazione della Passione del Signore che verrà trasmessa in diretta su èTV Marche canale 12. Nelle altre chiese si celebra la Passione all’orario stabilito, nella forma prevista e con le limitazioni del momento. Quest’anno, nella solenne preghiera universale si introduca (prima dell’ultima) una speciale intenzione (che sarà preparata dall’Ufficio liturgico diocesano) per la situazione attuale di epidemia. Nel rito di Adorazione della Croce si ometta il bacio. Anche le tradizionali processioni (Via Crucis o “processione del Cristo morto”) sono soppresse.

14. Sabato Santo Alle ore 21.00, in Cattedrale, l’Arcivescovo presiede la Veglia pasquale che verrà trasmessa in diretta su èTV Marche canale 12. Nella parrocchie tutto si svolge all’orario stabilito, con le limitazioni del momento. La liturgia battesimale si compie nella forma più semplice, senza la benedizione del fonte e senza celebrazione di Battesimi.

“Sono risorto e sono sempre con voi….”Collegiata S. Stefano,vetrata-mosaico sopra l’entrata

15. Domenica di Pasqua Alle 10.30 l’Arcivescovo presiede la S. Messa in Cattedrale, che verrà trasmessa in diretta su èTV Marche canale 12. Le celebrazioni nelle altre chiese, devono rispettare le stesse indicazioni delle altre domeniche.

16.Altre indicazioni : Ringrazio per l’impegno e la creatività manifestata nel continuare ad alimentare spiritualmente le vostre comunità in questo tempo, vi raccomando un uso giudizioso, discreto e adeguato delle grandi potenzialità offerte dal Web e dai Social media, al fine di favorire la partecipazione dei fedeli alla preghiera della propria comunità. Le celebrazioni potranno essere trasmesse solo in diretta, attraverso i diversi mezzi della comunicazione sociale, da un luogo sacro, debitamente preparato e avendo molta cura del corretto svolgimento della celebrazione liturgica e della sua regia per la trasmissione. Si garantisca il pieno rispetto delle condizioni di sicurezza e di prevenzione del contagio per l’operatore, il celebrante, il diacono, il lettore, l’organista, il cantore.

17. Prime Comunioni e Cresime nel tempo Pasquale: si invitano le parrocchie a considerare l’opportunità di trasferire queste celebrazioni in altra data in accordo con le famiglie.

18. Il congedo dai fedeli che muoiono in tempo di restrizioni. Una delle sofferenze più grandi in questo periodo, per quanti hanno dovuto affrontare la morte, è l’assenza del conforto della vicinanza dei propri cari; senza dimenticare le famiglie che non hanno potuto neppure celebrare per i propri defunti i riti esequiali: a tempo opportuno verranno celebrate le Messe di suffragio e ricordati tutti i morti di questo periodo. Avvertenze igieniche per i ministri nell’ amministrazione dei sacramenti.

19. Qualora ci sia necessità di amministrare il Battesimo, per imminente pericolo di vita, questo avvenga nella forma abbreviata prevista dal Rito, senza toccare il corpo del battezzando, con guanti monouso per le unzioni. Il Viatico sia portato dal ministro ordinato, senza toccare le labbra del malato, né i familiari, usando mascherina e guanti monouso. Analogamente per l’Unzione degli Infermi il presbitero non tocchi il malato, usi mascherina e guanti monouso. Nelle sagrestie si curi con particolare attenzione l’igiene ambientale e la conservazione delle ostie e del vino destinati alla consacrazione. Si provveda a dotarsi di un dispensatore di soluzione igienizzante e di asciugamani di carta monouso. La biancheria dell’altare si cambi frequentemente. Si abbia molta cura nel toccare i vasi sacri con le mani sempre pulite. Una particolare attenzione si abbia all’altare, durante la liturgia eucaristica: il corporale con le specie eucaristiche venga collocato a distanza da chi presiede, e il più possibile le specie stiano coperte. Il pane su cui viene pronunciata la formula di consacrazione venga consumato interamente dal presidente e non diviso con altri. Nel caso che, oltre al presidente, altri debbano comunicarsi al calice, si usino calici distinti per chi presiede e gli altri oppure i concelebranti si comunichino per intenzione prima del presidente. Molta cura si abbia anche nella purificazione. Il calice lo purifichi lo stesso ministro che vi ha bevuto. Qualora vi sia sospetto di possibile contaminazione l’acqua della purificazione delle dita e dei vasi sacri può essere versata nel sacrario. Anche attraverso queste attenzioni, desideriamo manifestare la premura verso il popolo di Dio che ci è affidato e celebrare nel modo migliore possibile i giorni santi della Pasqua. La luce della fede infonda nei nostri cuori la certezza che solo Cristo risorto ha il potere di annientare le nostre paure. Su tutti voi invoco la benedizione di Dio.

✠ Angelo Spina, Arcivescovo Metropolita di Ancona Osimo