DOMENICA DELLE PALME


Gesù entra in Gerusalemme

  • 2 aprile 2023

Anno A

Letture: Isaia 50,4-7; Salmo 21; Filippesi 2,6-11; Matteo 26,14-27,66

osanna al Figlio di Davide, osanna al Redentore !

La domenica delle Palme ci immerge in uno dei momenti più festosi della vita di Gesù: un fiume di sorrisi, dal monte degli ulivi al tempio. E attorno era primavera, allegra e potente, come adesso.

Nel racconto della passione di Gesù, tutti compiono ciò che non vorrebbero compiere. Pietro non avrebbe mai voluto rinnegare il suo Signore, e poi cade dinanzi ad una serva da cortile. Giuda tradisce, e poi si pente in maniera tragica. Pilato non avrebbe mai voluto consegnare il Nazareno nelle mani degli odiati giudei, e poi cede per biechi calcoli politici. Si sa, “lo spirito è forte, la carne debole”. Quanto siamo realmente liberi e dunque colpevoli del male che facciamo?

Solo le donne, nel racconto della passione, sembra pensino e facciano ciò che hanno pensato. Volontà e azione in loro coincidono, perché si fidano dei sogni, come la moglie di Pilato che dirà al marito: «Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi in sogno sono stata molto turbata per causa sua» (v. 19). Forse il femminile è l’ultimo avamposto dove ancora ci si fida dei sogni di giustizia, di amore e compassione. Occorrerebbe che tutti ci si portasse dentro un certo sentire femminile e materno, ossia l’innata convinzione che la vita va difesa, sempre, fino in fondo, a tutti i costi. E comprendere che, nel duello tra morte e amore, chi vincerà alla fine sarà sempre l’amore e che il massimo che potrà accadere sarà un terremoto (v. 51) che spalancherà i sepolcri permettendo alla vita di uscire, come la vita da un guscio d’uovo.