Cripta
L’ANTICA PIEVE DI SANTO STEFANO E’ L’ATTUALE CRIPTA (prima chiesa dei castellani)
La bellezza e lo splendore dell’architettura romanica a volta reale, originale anche nelle colonne vistosamente fuori centro e nella parete nord inclinata, sono emersi nei lavori di consolidamento e di recupero funzionale eseguiti nell’anno 2000 dall’impresa Carli, in occasione del grande Giubileo. Era stata ristrutturata nel 1491; aveva l’ingresso principale sull’attuale via Roma e la facciata faceva parte della cinta muraria che su quel lato è detta anche oggi “mura da bora” (nome del vento da nord).
La cripta custodisce la splendida statua dell’apostolo San Tommaso, in pietra d’istria, opera del 1500, proveniente dalla demolita chiesa dei Santi Abondio e Lucia, al Cassero. Accanto, il quadro delle Beata Madre Enrichetta Dominici, co-fondatrice dell’Istituto delle Suore di Sant’Anna, opera della concittadina Silvia Bugari; segue il quadro della “Virgo Fidelis”, patrona dell’arma dei Carabinieri, opera del pittore fidardense Aurelio Alabardi.
L’altare è dedicato ai Santi Patroni della città di Castelfidardo: Vittore e Corona e custodisce la Memoria sia nella pietra della mensa sia nel reliquiario posto sotto l’altare il 14 maggio 2001. La statua in pietra d’Istria dell’apostolo San Tommaso (pregevole opera del 1500) proviene dalla demolita chiesa dei santi Abbondio e Lucia nell’antico Terziere del Cassero (oggi serbatoio per l’acquedotto).
Alle pareti le tavole della Madonna del Suffragio (opera di Paolo Bugiolacchi che sostituisce un affresco con lo stesso tema andato perduto), e dei Santi Patroni Vittore e Corona (di profilo) con ai lati Padre Francesco Mazzieri e Don Carlo Gnocchi (opera di Renzo Romagnoli). in mezzo: copia dell’affresco Madonna della Consolazione, venerata nella chiesa della Figuretta e statua di San Vincenzo Ferrer, patrono dei lavoratori dei campi.
(una nota curiosa: anticamente l’affresco della Madonna del suffragio era al centro, dove ora di vede la tavola dei Santi Patroni: quando sono state consegnate le tavole su misura agli artisti, sono state scambiate le misure, per cui oggi sono scambiate le posizioni!)
La tela della Madonna di Pompei con San Domenico e Santa Teresa è opera del concittadino Padre Stefano Pigini, religioso agostiniano (suo anche il bozzetto in bronzo con cui ha vinto il concorso per il portale della chiesa di Santa Rita a Milano, donato dall’autore alla Collegiata nel 2002 e collocato nell’atrio della cripta). Sotto il piano di raccordo con l’entrata, piccoli reperti in terracotta, resti delle precedenti pavimentazioni, pietre di altare e, al centro, battaglio del campanone (1892) sostituito nel 2008.La grande croce alla parete è quella della “Tre Ore” e della processione del Cristo morto, Venerdì Santo.
Nella stanza accanto: mostra di paramenti e arredi sacri provenienti dalla chiesetta di Villa Pace, dono degli eredi delle famiglie Mei Gentilucci. Il gruppo della natività è opera di Edgardo Mugnoz collocato nel Natale 2005. Seguono Fede (San Pio da Pietrelcina) Speranza (Giovanni Paolo II con il ponte di Mostar) Carità (madre Teresa di Calcutta) opere in bronzo di Renzo Romagnoli, collocate il 13 maggio 2005 nel primo anniversario della Lampada per la Pace, accesa, nel 2004, nella grotta accanto, davanti alla statua della Madonna di Fatima, pellegrina a Castelfidardo nel 2002, con l’impegno operoso di tutti per la Pace. Intorno, altri quadri: Madonna con Bambino di Paolo Bugiolacchi, Madonna con Bambino e Santa Teresa (Gaetano Lapis), opera di Gerardo Maccaroni, Bozzetti originali per le vetrate della Collegiata: Madonna della Misericordia, Santi Stefano e Vittore, Sant’Agostino: opere di Silvia Bugari, sponsorizzate e donate dai benefattori.
Nell’atrio (con il bozzetto del portale di Santa Rita), Museo Zambiano in ricordo del concittadino Padre Francesco Mazzieri, francescano conventuale, Vescovo missionario di Ndola – Zambia (dove è sepolto).
Per lui è iniziato il procedimento canonico per la dichiarazione di Santità.