Archivi giornalieri: 1 Dicembre 2021


Ma Chi è il FESTEGGIATO?

Vi giro una riflessione di un mio amico e collega: ci aiuta a capire il Natale:

Fra poco sarà Natale. Anzi per i mercatini, i commercianti, gli amministratori, i gestori di discoteche è già arrivato. Tutto bello, poetico, necessario: S. Claus, Babbo Natale, gli Elfi, l’albero illuminato, il panettone, le vacanze. Ma sorge un interrogativo dentro di me. Gesù Cristo che cosa c’entra con tutto questo? Chiedo ai bambini di chi è il Natale? Chi festeggiamo? Alcuni di loro, non solo quelli di altre religioni, non sanno rispondere. Uno più sveglio grida: «Ma Don, è evidente è la festa di Gesù». Ma Gesù, chi era costui? Forse, per tanti, è diventato come Carneade di manzoniana memoria. Proviamo in queste poche righe a fare un ritratto di Cristo, Figlio di Dio, consapevoli che tanti artisti, scrittori, registi, musicisti l’hanno fatto meglio di me. Lo faccio con i Vangeli. Perché Natale senza Gesù è come una festa senza il festeggiato. Gesù era un ebreo della Palestina di 2000 anni fa. Alto, robusto, bello se una donna sfidando la folla gridò: «Beato il seno che ti ha portato!». Gesù è un uomo libero che ha un grande progetto: parlare di un Dio amore che ama tutti, che perdona, che ci prepara un Regno di giustizia, di pace, di gioia infinita. Non viene capito. Viene osteggiato dai capi, dai sacerdoti, dai farisei di ieri e di oggi. Anzi l’accusano di bestemmiare facendosi Dio, di essere indemoniato, di essere un mangione ed un ubriacone. Ma Lui non demorde, predica il Vangelo, percorrendo in lungo e in largo quasi tutti i paesi d’Israele con i mezzi di allora. Guarisce, libera dal male, comanda alla natura che gli obbedisce. Incontra tutti, va in casa dei peccatori: Zaccheo, Simone, Maddalena che, affascinati dalla sua proposta, si convertono e lo seguono. Ma Gesù è anche molto duro con chi si serve della religione per i propri interessi, con i farisei che hanno solo una facciata esteriore di religiosità. Una volta, nel luogo più sacro per gli Ebrei, il tempio di Gerusalemme, scaccia i venditori, rovescia i tavoli dei cambiavalute e grida: «Non dovete fare del luogo di preghiera un mercato!». Ci svela il segreto della beatitudine, della felicità: essere umili, pacifici, poveri, misericordiosi, puri e perfino perseguitati a causa sua. Incontra e accoglie quelle persone che la società aveva emarginato, gli scarti, direbbe Papa Francesco: le donne, quante donne nel Vangelo! Sarà proprio a loro affidato l’annuncio della Resurrezione. I bambini, i mocciosi, coloro che contavano poco e spesso disturbavano: «Lasciate che i Bambini vengano a me e se voi non vi farete piccoli come loro non entrerete nel Regno dei cieli». I poveri, i malati, i lebbrosi, sono i suoi prediletti. Soffre molto Gesù per le accuse ingiuste, per le incomprensioni anche dei suoi amici, per le torture, per la infamante morte sulla Croce. Muore giovane, circa 30 anni, ma il terzo giorno il suo sepolcro è vuoto. E’ il più grande big bang della storia. E’ Risorto. Un uomo così non può affascinare anche oggi? Perché non seguirlo come fanno circa 2 miliardi di persone? Questo è il mio augurio ai tanti amici. Buon Natale… così con il vero festeggiato! (Don Piergiorgio Sanchioni)